CSRD: rinvio di due anni con la Direttiva “Stop the Clock”

CSRD: due anni di rinvio con la nuova Direttiva “Stop the Clock” – cosa cambia per le imprese
Il 16 aprile 2025 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva UE 2025/794, ribattezzata anche come Direttiva “Stop the Clock”, che introduce un importante cambiamento nel quadro normativo della rendicontazione di sostenibilità.
La nuova direttiva modifica la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD - Direttiva 2022/2464/UE), posticipando di due anni l’entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione per due categorie di soggetti:
- Grandi imprese che non hanno ancora avviato attività di rendicontazione;
- PMI quotate sui mercati regolamentati dell’Unione Europea.
Cosa significa il rinvio della CSRD per le aziende
Questo rinvio strategico rappresenta una finestra di opportunità per le imprese, che potranno disporre di più tempo per adeguarsi ai nuovi standard di sostenibilità, avviare percorsi di preparazione alla rendicontazione ESG e integrare i principi della doppia materialità nei propri processi interni.
Perché la “Stop the Clock” è rilevante
L’obiettivo della Direttiva “Stop the Clock” è quello di favorire una transizione sostenibile più graduale, riconoscendo le difficoltà operative e organizzative che molte aziende, soprattutto le PMI, stanno affrontando per l’adozione degli standard ESRS (European Sustainability Reporting Standards).
Come prepararsi, nonostante il rinvio
Anche se la scadenza è stata posticipata, è importante non considerare questo tempo come una pausa, ma come un’occasione per costruire un sistema solido di rendicontazione e formarsi sugli obblighi futuri.
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